Titolo ridondante, usato per presentare la serie di eventi estivi nel magico Comune di Vallefoglia, il Comune che non c’è, ovvero un luogo fantastico dove vengono promesse notti colorate, castelli e addirittura le stelle.
Sarebbe tutto molto fiabesco, se non che è molto facile passare dalle stelle alla stalle, semplicemente dando un’occhiata a come sono stati spesi i soldi dei cittadini per realizzare tutto ciò.
Premetto che indubbiamente il tentativo di rivitalizzare il territorio locale sia lodevole e doveroso, tuttavia ciò non significa che il Comune possa impiegare il budget a disposizione senza alcun criterio o, peggio, con l’eventuale fine di favorire interessi privati.
Analizzando la delibera n. 80 del 9 luglio 2015 della Giunta Comunale, un importante obiettivo pare sia quello di supportare prioritariamente i gruppi artistici locali: tuttavia due gruppi sono di Pesaro, uno di Fano e uno di Cagli.
Favorire il contributo artistico dei cittadini locali, sicuramente rafforzerebbe lo spirito di aggregazione e partecipazione agli eventi, piuttosto che chiamare professori a parlare di tarocchi filosofici per 150 €.
Nonostante la scelta degli artisti sia una questione facilmente contestabile in quanto coinvolge il gusto personale di ciascuno, il criterio discretivo è stato indicato nella delibera: si è parlato di momenti di aggregazione che “vivacizzino”, innanzitutto, e non il contrario; poi di andare incontro a diverse età e gusti in ambito musicale, teatrale,… ecc., arti che sono direttamente e facilmente percepibili ed in grado di intrattenere fasce culturali di vario genere, a differenza di approfondimenti di tipo filosofico/astrologico: la delibera stessa afferma che il calendario degli eventi deve rispettare le caratteristiche e le vocazioni del territorio.
Un altro aspetto su cui riflettere, riguarda la spesa di 1400 € per il concerto dei musicisti jazz. Pur non volendo sminuire il valore degli artisti, bisognerebbe, a mio modesto parere, anche contestualizzare l’evento e valutare, prima di impiegare i soldi pubblici verso scelte ambiziose, la disponibilità di artisti locali in primis, lasciando spazio anche a giovani e giovanissimi. Per richiamare il turismo, infatti, è inutile creare un collage di eventi variegati e privi di un filo logico che li colleghi e che non rappresentano neanche le caratteristiche del posto: occorrerebbe, invece, trovare un’identità artistica locale più radicata, magari più modesta, ma almeno più coerente con le tradizioni e gli usi locali.
A parte le scelte discutibili o meno degli artisti, sicuramente il Comune ha buon gusto quando si assume il merito di eventi di successo e ben avviati, a cui non ha contribuito: pare, infatti, che la Fiesta Globàl abbia una propria organizzazione e gestione autonoma, a cui il Comune non contribuisce con il proprio budget, pur inserendolo tra gli eventi variopinti e fiabeschi dell’estate di Vallefoglia.
Ritengo che per coerenza e onestà di gestione, tali manifestazioni non andrebbero inserite nel programma curato dal Comune.
Ed ora la nota dolente. Il budget a disposizione di 10.000 € è stato così impiegato: 4750 € lordi per i servizi prestati dagli artisti e 5250 € circa per pubblicità in emittenti, volantini, manifesti, t-shirt pubblicitarie,… ecc.
Di tale spesa, 3500 € circa vanno allo stesso fornitore per i servizi di stampa.
Ed è qui che crollano i castelli di Vallefoglia: ma come? La spesa in pubblicità supera quella per la cultura?!
Le magliette sono un gadget proprio necessario? E come mai ne sono rimaste circa un centinaio non distribuite?
In tutto ne sono state realizzate 500 al prezzo di 2225 € + IVA: praticamente 1/4 del budget a disposizione per gli eventi estivi di Vallefoglia è stato impiegato in magliette!!!
La spesa andrebbe innanzitutto monitorata e ottimizzata in generale: questo genere di sprechi non è più accettabile; tantomeno quando il budget è devoluto ad un unico fornitore.
Nello specifico, andrebbe rivista la singola voce di spesa per i gadget/pubblicità: tale voce non può eguagliare quella delle attività effettivamente svolte.
L’obiettivo dovrebbe essere, infatti, la promozione della cultura, della musica e di attività di intrattenimento a livello locale e non di autocelebrazione; inoltre, trattandosi di una zona circoscritta, non dovrebbe aver bisogno di una promozione massiva. Ci sono altri canali più rapidi e gratuiti per fare pubblicità: ad esempio i social network e il sito del Comune.
Il fatto di privilegiare le risorse locali, inoltre, non significa che i servizi debbano essere affidati sempre agli stessi fornitori: si può indire una gara, mantenendo tuttavia una concreta possibilità a tutti di accedere agli eventi di Vallefoglia, prevedendo ad esempio, se ci sono più fornitori, una sorta di criterio di rotazione; se i fornitori dello stesso servizio di pubblicità o stampa di gadget sono tre, la gara per il prossimo anno avverrà tra i due fornitori non assegnatari. Questo per evitare che si creino rapporti di clientelismo e per garantire una più vasta ed effettiva promozione locale generalizzata.
Sempre in merito alle spese, prima di stanziare le somme per le singole voci di spesa, vanno verificati i preventivi, sia per le attività sia per i gadgets, pubblicità,… ecc. e soprattutto vanno allegati tutti alla delibera: ciò permette di confrontare le varie offerte e di garantire trasparenza nelle scelte.
Ovviamente le spese devono essere indicate nel dettaglio e vanno motivate: altrimenti il principio di trasparenza rimarrebbe solo una leggenda dell’apparato amministrativo.
E’ auspicabile, infatti, dimostrare ai cittadini una gestione cristallina del loro denaro e finalizzata davvero al perseguimento di finalità pubbliche, che permettano di rafforzare il rapporto di fiducia e l’affidamento che essi hanno nei confronti delle amministrazioni locali, e di eliminare qualsiasi dubbio o incertezza sul fatto di favorire interessi privati.
Il Comune, oltretutto, pur agendo come un privato in tale contesto, ingaggiando dei gruppi per la realizzazione di eventi, non può dimenticare i sani principi della pubblica amministrazione:
- Trasparenza: indicando i preventivi dettagliati e motivando sempre le scelte dei fornitori e il criterio applicato.
- Buona gestione: ottimizzando i costi ed evitando sprechi inutili (la spesa per le magliette non distribuite poteva essere impiegata per attività ludiche o sportive per ragazzi o vendute a prezzo politico per fini di solidarietà).
- Ragionevolezza e contemperamento degli interessi: garantire l’accesso a fornitori diversi attraverso una gara, prevedendo un criterio di rotazione anno per anno per permettere a tutti di avere benefici da tale iniziativa; il comune, infatti, disponendo di una forte capacità contrattuale non ha scusanti nell’individuare una migliore offerta e nell’imporre un prezzo ragionevole. L’obiettivo di ottimizzare i costi dovrebbe essere doveroso per il Comune visto che impiega il denaro dei contribuenti.
Concludendo, il buon senso suggerisce, che il budget a disposizione per gli eventi estivi sia impiegato in modo più razionale: magari meno favole, castelli in aria, stelle e notti variopinte, a fronte di un impiego dei fondi che colga obiettivi più concreti, con eventi culturali di arte, musica e teatro, eventi ludico-sportivi per ragazzi e magari anche di solidarietà anziché sprecare soldi in gadgets inutili, utilizzando quanto più possibile le risorse e le capacità dei cittadini locali.
Klaudie Vincenzetti